In rete
La voce del regime è una voce bella, da sirena. Ti chiama squillante da diverse città. Dall’Italia, dell’Europa. Ma non ha una sede. Non c’è capitale. Ribellarsi al regime di conseguenza non è facile. Il Fascismo liquido. Non lo spezzi non lo rompi, ma lo vedi e lo senti perché è tutto attorno. È come quando da bambino stavi ore in acqua. Non è più fredda, non è più bagnata. Solo le dita se ne rendono conto e si cuociono preannunciando una vecchiaia degradante e rugosa sui polpastrelli. Nessuno sta più al balcone.
Lucia Vittoria Roberta Giusy Michela Alessia Diana, l’Idra da mille teste ti sta squillando nella tasca.
L’OFFERTA.
È da imbecilli rifiutare. Non è il loro sorriso, né la loro giovinezza. Cosa me ne può fregare? L’Idra se ne fotte del profumo delle donne. VELOCITÀ . Il contratto di velocità, per la miseria. Solo il diavolo potrebbe offrirti dell’altro. Ma cos’è l’eternità se non combini un cazzo? Qui hai la Velocità, baby. Una rete per cui è impossibile non rimanerne impigliato. La velocità dello stare fermo. Porca l’oca, grazie!
Numero da Perugia e pensiero: speriamo che sia lavoro ma tanto so già che non lo è. Stavo provando a leggere in una stazione in attesa di mezz’ora di ordinario ritardo di un treno di razza Trenitalia. La Liguria tra l’altro è nota per la bellezza delle sue stazioni. Quello e poi le Cinque terre. Insomma, sono alla seconda frase di un libro profondo ma non bello, che il telefono squilla e io come un automa penso al lavoro. Quindi rispondo.
“Pronto.”
Pausa.
Da dove venga il sentimento para-cristiano che mi porta educatamente ad attendere qualche secondo la risposta dall’altra parte non lo so. Anzi mi chiedo perché lo faccio. Potrebbe sempre essere l’occasione della mia vita che si sta caricando per emergere in tutta la sua folgorante novità! Questo il punto. Il sacro bisogno di novità: ne vogliamo una dopo l’altra, ed è per questo che aspettiamo che risponda Trump per invitarci a cena a casa sua. Pausa. E la consapevolezza che stiamo sognando alla cornetta e che la svilente realtà risponderà di lì a poco.
Risponderà… anche se poi in realtà siamo NOI ad aver risposto. È la svilente realtà ad avere chiamato. E la prima cosa che la rende tale è il fatto che nonostante tutto aspettiamo. Ci hanno chiamato ma noi aspettiamo che qualcosa si muova. E l’Idra lo sa. Gioca proprio su questo. Il nostro desiderio la rende potente. Le fa sbocciare altre teste, come fiori velenosi con capelli e labbra di donna. Gli occhi sono chiusi, impossibilitati a guardare. Mi versa nell’orecchio parole e numeri, parole e numeri, parole e numeri. E io rispondo SI o NO. Sono poco convinto, ma SI “ho un contratto con un’altra compagnia” e NO “non ho un telefono fisso”. E la stazione e i treni che scappano a Milano mi vedono poco convinto dire “Sì… no… no… sì… no… s—Perché devo darle questa informazione?”
“Così le posso dire che tipo di allaccio alla rete ha. Può anche farlo da sé se preferisce. È tutto a sua convenienza.”
Convenienza Velocità Novità: Trinità. La certezza del paradiso a banda larga e una migliore connessione. Basta sommare i numeri. Numeri parole e numeri. “Ricorda quando spende per la sua attuale connessione?”. Oddio. Non ricordo… Quant’era? Forse di più. No! Di meno… che mi racconta sta stronza!? La sua proposta con buona probabilità mi costerebbe 80 centesimi in più. Però mi ci aggiunge ben 50 giga per internet net net. 20 giga in più rispetto ad ora… e la fibra più veloce per navigare in internet net net. Ho bisogno della… Devo stare nella… Sono solo senza.
Sì… Sì, No, Sì.
“Quindi accetta?”
Pausa.
Questa volta è il mio turno.
L’Idra aspetta. L’attesa, la pazienza è una delle qualità del predatore. Le prede sono agitate: si muovono e scalpitano in direzioni diverse per non andare da nessuna parte. Basta un piccolo sì e il grande sistema di registrazione e compilazione avrà inizio. È solo questione di tempo. Se non è questa, sarà un’altra fiera a tormentarci. Faccio un lungo respiro.
“Come ti chiami?”
“Come prego?”
“Dico, come ti chiami?”
“Mi chiamo Valentina, signore—“
Finalmente un’informazione che non sia a mio vantaggio. “Ciao Valentina. Guarda… non me ne frega niente”
“MA GUARDI—“.
No cara Valentina, chissà, forse avrai davvero un sorriso stellare e un culo da capogiro come vorrebbe la mia fantasia, ma in realtà se mi fermo un secondo sento che non me ne frega nulla del vantaggio mio. Del vantaggio dei bambini africani. Del vantaggio dell’università. Del vantaggio della religione buddista. Del vantaggio dei diritti del lavoro. Vantaggio rispetto a cosa?! Dimmi dove sta il traguardo e allora ti dirò se accetto. Chi sta davanti chi sta dietro? Tu dove stai Valentina? Ti stimo perché corri con il sorriso. Io invece mi sento un vecchio che legge sulle panchine delle stazioni e guarda i treni passare.
“Quindi non le interessa?”
No. No e in fondo neanche a te! Andiamocene. Molliamo tutto. Ho già due biglietti per San Francisco. Dai su! Con la tua bocca e il mio orecchio possiamo fare altre cose. Facciamo partire lo stantuffo di questo treno. Non appiattiamoci a questo gioco che non avremmo mai considerato da bambini. Chi ha mai giocato al piccolo centralinista?
“No, non mi interessa… scusa”
Doverose le scuse. Probabilmente questo No le costerà la versione più economica della manicure cinese. Scusa. E insieme ai bambini africani ora c’è anche una call-center in più nello stretto spazio della mia coscienza. Un girone di umanità senza neanche una manicure a buon mercato.
Ma vaffanculo sì. Tasto rosso. Fineconversazione. Ribellarsi al sistema: Cuore limpido e diti medi alzati. Tenerlo a distanza per lo meno, anche se ci stai nuotando dentro. Ed è difficile non essere bagnati quando si sta in acqua. Ma questa volta ho nuotato bene.
Intanto in acque internazionali la grande nave giapponese solleva le enormi reti gravide di pesce. Lento il potente meccanismo alza e carica sopra il ponte rovesciando tutto nella pancia. I tonni saltano in aria, uno sopra l’altro. Nella manovra qualcosa scappa e guizza in mare. Il mercato aspetta. Inutile starli a contare, si va a peso. La nave riparte e io prendo il treno.
Ho letto solo due frasi. Il treno parte. Squilla il telefono. Rispondo.
Lidia vuole sapere se conosco il Trading online. Tasto rossssso. Stasera Pesce.